Sanremo, l’ex vigile sorpreso in mutande mentre timbrava il suo tesserino sul posto di lavoro potrà essere reintegrato: la sentenza della Corte d’Appello di Genova.
Un mega risarcimento per il vigile che fu sorpreso dalle videocamere delle Guardia di Finanza, mentre timbrava il suo tesserino in mutande. Dopo anni l’uomo potrà tornare a lavoro e in più potrà essere risarcito.
A seguito dell’operazione “Stachanov” furono coinvolte diverse persone. All’epoca la vicenda suscitò molto clamore. Come sono andate le cose in questi anni e quanti soldi riceverà l’uomo come risarcimento?
Ecco di cosa era stato accusato
La Corte d’Appello di Genova ha deciso che il comune dovrà riassumere Alberto Muraglia ma non finisce qui perché dovrà risarcire anche a 250mila euro – a questi andranno tolti i soldi se ha svolto altri lavori. L’ex vigile di Sanremo era stato immortalato qualche tempo fa, mentre stava timbrando il cartellino in mutande.
A riprendere la scena erano state le telecamere della Guardia di Finanza, impegnata nell’operazione “Stachanov”. L’uomo poco dopo fu accusato di truffa e di infedele timbratura, accuse che comportarono il licenziamento del vigile che venne considerato come assenteista.
La sentenza della Corte d’Appello di Genova
La sentenza ha stabilito che l’uomo potrà tornare a lavoro al Comune, ma in più dovrà essere risarcito del danno subito e in più gli toccherà ricevere la retribuzione che andrà dal giorno del licenziamento fino al rientro. A deciderlo la sezione della Corte d’Appello di Genova. Proprio quest’ultima ha approvato il ricorso dell’ex vigile urbano.
Nel mirino dell’operazione chiamata “Stachanov” condotta dalla Guardia di Finanza non finì solo Alberto Muraglia. All’epoca furono 43 le persone che dovettero scontare i domiciliari, mentre sott’inchiesta ne finirono circa 80. I giudici avevano dato ragione all’ex vigile, quest’ultimo era stato assolto in formula piena sia in primo grado e poi dalla Corte di Appello di Genova. Queste non bastarono perché il Comune di Sanremo non aveva intenzione di aprire il procedimento disciplinare, dunque fu confermato il licenziamento. Muraglia ha continuato la battaglia legale e, insieme ai suoi legali, hanno ottenuto non solo il reintegramento ma anche il maxi risarcimento.