Se ne parla da anni ma questa volta sarà tutto vero, il parlamento europeo ha già votato!
Ancora una volta durante l’ultimo weekend abbiamo assistito al cambio dell’ora, riportando indietro le lancette degli orologi e abbracciando, senza troppo entusiasmo, il ritorno dell’ora solare.
Una notizia non proprio positiva per le fasce degli italiani che per il quarto trimestre dell’anno vedranno le bollette aumentare di circa il 18% proprio a causa di questo passaggio. A snocciolare dati pro ora legale è stata la società Terna, che gestisce la rete di trasmissione energetica nazionale, rivelando come nei 7 mesi di ora legale solo nel 2023 si siano risparmiati in Italia 370 milioni di kilowatt, un dato che si traduce in un risparmio di circa 190 milioni di euro, niente male a dire il vero, ma allora perché continuare a cambiare l’orologio? Il parlamento europeo ha affrontato la questione e sul futuro non sembrano esserci più dubbi.
Addio allora legale, il parlamento UE vota l’abolizione, questa volta non ci sono dubbi
Lo scopo dell’introduzione dell’ora legale è quello di giocare sulle ore di luce a disposizione, allungando le giornate e facendo si che si disponga di un maggior numero di ore di luce naturale, fattore che incide non poco sulle nostre spese per l’energia elettrica. In Italia l’ora legale è stata introdotta nel 1916 per poi essere fermata in due occasioni durante i conflitti mondiali. Dopo più di 100 anni, tuttavia, la commissione europea ha deciso di presentare proposta di abolizione di questo sistema considerato arcaico.
La proposta è stata vagliata già nel 2018 ma la pandemia ha fatto slittare la questione, già da allora però è stata chiara la posizione comune con una netta maggioranza dei 4,6 milioni di votanti che ha scelto per la fine della pratica. Ad oggi, seppur la questione non è stata ancora ripresa in mano, ogni stato potrebbe scegliere di per sé la strada da prendere, ma Italia e Francia in particolare non sembrano molto motivate nel cambiare le cose.
L’impatto negativo dell’ora legale
Una situazione ben diversa rispetto a quella dei cittadini, basti pensare che una petizione partita sulla piattaforma Change.org, atta a fermare l’ora solare, ha raggiunto 335 Mila firme. La volontà degli italiani dunque è molto chiara e tale scelta è addirittura promossa anche dalla comunità scientifica che ha più volte sottolineato l’azione negativa sulla salute causata dall’ora solare, responsabile dell’alterazione del nostro importantissimo ritmo biologico.
Per tutti questi motivi, fisici ed economici, non sembra esserci più motivo per giustificare questo sistema arcaico e dunque la speranza è che venga messo al bando ancora una volta e magari definitivamente. l’Europa è pronta a schierarsi e la speranza è che l’Italia faccia lo stesso, uniformandosi al sistema europeo, per gli amanti delle giornate lunghe e soleggiate ci sarà però ancora da attendere molto nel riportare avanti le lancette, ma ancora una volta la speranza sarà quella che questa sia l’ultima volta.