Un nuovo rapporto dell’Agenzia dell’Unione Europea rivela che una gran percentuale degli Africani che vivono in Europa si sente discriminata.
Viviamo in un mondo sempre più globalizzato e tecnologico, in cui i movimenti umani sono all’ordine del giorno. Tali movimenti, in molti casi, dipendono dalla necessità degli individui di spostarsi alla ricerca di condizioni di vita migliori. Come succede ad esempio con l’immigrazione interna, che porta gli Italiani dal sud verso il nord del Paese. Da qui si origina l’immigrazione, che comporta numerose questioni, soprattutto per i migranti.
Secondo una nuova indagine effettuata dall’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali (FRA), quasi la metà dei cittadini africani immigrati nel nostro continente vive o ha vissuto condizioni di discriminazione razziale nei 5 anni precedenti all’indagine. Per la precisione una percentuale del 45%, in aumento di quasi il 10% rispetto all’ultima rilevazione effettuata nel 2016, che si era attestata sul 36%.
L’indagine ha preso in considerazione diversi aspetti della discriminazione e raccolto dati differenti per ogni Paese. In Austria e Germania, ad esempio, si rileva una percentuale superiore al 70, mentre nel nostro Paese un valore in calo del 5%: dal 49% del 2016 al 44% del 2023. Chi indossa il velo ha una probabilità maggiore di essere discriminato, così come le persone con un’istruzione superiore.
Tra i dati che stupiscono di più troviamo sicuramente quello relativo agli arresti: secondo il 58% degli intervistati, infatti, “l’ultimo arresto da parte della polizia nell’anno precedente al sondaggio è stato il risultato di una profilazione razziale“, ha spiegato l’Agenzia. Inoltre chi ha subito profilazioni per questioni razziali si fida molto meno dell’autorità delle forze dell’ordine.
Anche nella ricerca di un lavoro e in quella di un alloggio gli Africani in Europa hanno subito episodi di esclusione e discriminazione. Spesso è difficile trovare lavoro e anche trovare una casa da affittare risulta problematico a causa del loro colore della pelle. Anche a scuola, tra le fasce più giovani, i dati parlano di discriminazione in aumento: “rispetto al 2016, sono più numerosi nel 2022 i genitori che affermano che i propri figli hanno subito episodi di razzismo a scuola“, si legge nel rapporto.
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