Gli scavi archeologici nella zona della provincia di Viterbo continuano a regalarci tesori unici che segnano la storia della nostra penisola.
Siamo di fronte una nuova scoperta archeologica che segna il percorso di conoscenze che abbiamo della maremma laziale e del suo territorio. Un luogo ricco di una storia Etrusca che ha segnato il percorso culturale della regione Lazio e dell’Italia intera. Il ritrovamento è stato unico proprio per le condizioni in cui è stata trovata la tomba e i reperti al suo interno, che frutteranno un interessante studio.
Siamo nella provincia di Viterbo, nel territorio dell’area archeologica di Vulci, un’antica città etrusca situata tra Canino e Montalto di Castro. Una delle città più significative dell’Etruria che ha segnato la storia del territorio per la sua influenza e la forza commerciale e produttiva. Ciò che è stato trovato e recuperato è una tomba, la tomba 58, a doppia camera. Al suo interno vari reperti hanno attirato l’attenzione degli archeologici, soprattutto perché una delle due camere non era stata mai saccheggiata, la sua apertura è stata oggi per la prima volta dal VII secolo a.c.
Un evento di grande valore che porta l’attenzione a tutto quello che la camera funeraria raccoglie. Questo proprio per il suo essere rimasta intatta per così tanto tempo. Al suo interno sono state trovate anfore da trasporto etrusche, olle e pithoi in impasto, vasi in bucchero ed in ceramica. Si contano vari manufatti anche in bronzo, come un calderone. Curiosa la presenza di chiodi, anticamente utilizzati per appendere oggetti leggeri e festoni. Nella camera saccheggiata, invece, sono stati rinvenute delle anfore da trasporto della Grecia est, ceramiche ioniche, corinzie ed etrusche
Unica la struttura architettonica per le due camere, caratterizzata da un setto risparmiato nella roccia che crea una arco che fa da passaggio tra il corridoio ed il vestibolo che fa da ingresso alle due camere. Particolare l’assenza di una camera sulla destra, in quanto divise sinistra e centro, forse perché occupato.
La tomba è stata aperta il 27 ottobre con la presenza di varie istituzioni, dato il calore storico che si porta dietro questo evento. Erano presenti l’assessora alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche Giovanili e della Famiglia, Servizio Civile della Regione Lazio Simona Baldassarre, la sindaca di Montalco di Castro, Emanuela Socciarelli, l’assessora Simona Atti ed il sindaco di Canino Giuseppe Casetti. Erano presenti anche altre figure di valore come la Sabap VT-EM, la dottoressa Simona Carosi e la dottoressa Rossella Zaccagnini, invece per la fondazione Vulci il Presidente Gianni Bonazzi ed il direttore scientifico del parco , il dottor Carlo Casi.
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