C’è una situazione che ha luogo in Calabria in modo peggiore che in qualsiasi altra Regione. E si tratta di un qualcosa che andrebbe cambiato il prima possibile.
In Calabria animali e casi di maltrattamento sugli stessi si registrano in maniera superiore che in qualsiasi altra parte d’Italia. Purtroppo è questa la Regione che detiene questo triste record. I crimini più odiosi che ci siano sono quelli contro i bambini, contro le donne e contro gli animali. E tante associazioni che si battono per difendere cani, gatti e qualsiasi altro esserino che non è capace di difendersi da solo denunciano a gran voce come la situazione debba migliorare il prima possibile.
Purtroppo i maltrattamenti di animali in Calabria restano anche molto spesso impuniti. Ed anche su questo aspetto gli animalisti pongono l’accento, sottolineando come le autorità dovrebbero inasprire le sanzioni attualmente vigenti. Si fa evidentemente troppo poco per combattere l’insensibilità contro gli animali, e che molte volte è figlia anche di ignoranza, degrado e povertà. Che è un po’ anche lo stesso discorso che può essere fatto nei confronti dei piromani che devastano le zone verdi della Regione.
Calabria animali, troppi casi di maltrattamenti
Si va da percosse e botte ad abbandono, avvelenamenti ed uccisioni. Quanto di peggio la malvagità di certe persone possa concepire è stato fatto, soprattutto contro cani e gatti. Queste situazioni suscitano indignazione unanime. I reati contro gli animali sono contemplati dall’art. 544 ter del Codice Penale e prevedono una reclusione che va dai tre ai diciotto mesi oppure multe comprese dai 5mila ai 30mila euro.
Il decesso di un animale a seguito di eventi violenti perpetrati in maniera deliberata causano un aumento di tali pene pari alla metà di quanto previsto dalle stesse. L’uccisione di un animale è soggetta alla attuazione delle pene apposite solamente quando c’è per l’appunto una volontarietà nell’applicare dolore e nel volere porre fine alla vita di uno di questi esseri. Occorre infatti differenziare i casi di crudeltà deliberata da situazioni in cui la morte di un animale può avvenire per altre situazioni, come ad esempio un incidente o l’eutanasia in caso di malattie gravi ed irreversibili.