Il mistero della sirena: sotto i raggi x la sirena delle Fiji, un capolavoro che svela una storia unica nel suo genere.
Le sirene, figure mitologiche che hanno accompagnato la letteratura mondiale, in una ricerca di quella parte mancante fra il mondo animale terrestre e marino. Figure affascinanti che attiravano, qui in Europa, i marinai per mari misteriosi e pericolosi. Il loro canto innamorava i poveri marinai che, catturati, venivano poi portati sotto il mare e uccisi. Le storie del mare sono tante e si portano dietro una mitologia unica nel suo genere, frutto di un ambiente ostico da sempre per l’uomo. Ma se parliamo della sirena delle Fiji, di cosa stiamo parlando? Una vera sirena?
Per quanto di complotti e video quasi sicuramente ritoccati sia pieno l’internet, delle sirene non c’è traccia, né storica né biologica odierna. Figure che si sono definite, alla fine, come mitologiche, per quanto i mari sono tra le parti più sconosciute all’uomo. Ma l’antropomorfizzazione di animali fantastici non è successa solo per questi esseri fantastici, vedasi mostruosità come i centauri. Culturalmente l’uomo è abituato all’idea di accentrare l’universo attorno a sé, così antropomorfizzando anche le figure mostruose e mitologiche che circondano le storie e le immaginazioni delle persone.
Ma come è possibile, quindi, che abbiamo delle sirene fossilizzate in giro per il mondo? Sì, perché come quella delle Fiji ne esistono varie sparse nei musei di tutto il mondo, compreso qua in Italia, al museo civico di Modena. Dietro questi fossili esistono delle storie uniche che partono direttamente dal Giappone. Il primo reperto storico, oggi andato distrutto in un incendio, risale al XIX secolo e arriva direttamente dalle coste del Giappone, ma niente di reale si cela dietro questo ritrovamento.
Parliamo, infatti, di una mostruosità costruita dall’uomo. I motivi sono ancora sconosciuti, forse come scopo di lucro o di giubilo. Questo primo “esemplare” fu venduto al celebre circo di Phineas Taylor Barnum che lo pubblicizzò come una “vera sirena“. La pubblicità fu tanto capillare da attirare persone da ogni parte del mondo, al punto che alcuni scienziati caddero nella trappola mediatica e lo definirono come l’anello di congiunzione fra l’uomo ed il pesce. Fu poi successivamente venduto all’American Museum di New York.
L’impatto sociale e mediatico fu tale che i tassidermisti di tutto il mondo iniziarono a produrre delle copie, come quella del 1906 che verrà messa sottoposto ai raggi x per maggiori studi. Oggi sono sparse in giro per il mondo varie copie che colorano i nostri musei di un’unicità tutta umana. Ma come mai si è deciso di utilizzare i raggi x sulla costruzione se si riconosce essere un falso?
Questo succede perché è stato constatato che la costruzione di queste sirene veniva assemblata con almeno 3 animali di 3 specie diverse. I raggi x hanno, infatti, evidenziato la “sirena” è stata composta con una parte inferiore del corpo, le mascelle ed i denti di un vero pesce. Tutto questo è stato possibile attraverso la tassidermia, utilizzando un metodo tradizionale attraverso un’anima di legno. La ricerca continua per capire quali altri animali sono stati utilizzati nella creazione di questa mostruosità.
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