Con l’arrivo dell’inverno diventa urgente trovare delle soluzioni per riscaldare la casa che non siano troppo costose. Quanto impatta la stufa.
Sta per arrivare l’inverno. Anche se climaticamente sembra lontano, il calendario ci ricorda che siamo vicini alla metà dell’autunno. L’estate è sempre più costosa a causa dei condizionatori domestici, e l’inverno impatta decisamente sui consumi del gas. Per questo molte persone negli ultimi anni hanno cercato una soluzione alternativa alla classica caldaia a gas.
C’è chi ha optato per le pompe di calore, dei sistemi di riscaldamento della casa molto simili ai termosifoni tradizionali, con la differenza che sono alimentati ad energia elettrica – e non a gas – e che in estate fungono anche da condizionatore grazie al sistema inverter. I nuovi modelli sono considerati più ecologici della caldaia, la quale probabilmente non avrà vita lunga. Le direttive europee stanno incentivando sempre più i vari stati membri a convincere i cittadini ad affrancare la caldaia a gas in virtù di sistemi di riscaldamento con minori emissioni di CO2.
Sono due i parametri che devono essere tenuti in considerazione quando si decide di modificare il sistema di riscaldamento della propria abitazione. Innanzitutto l’impatto ambientale. Che può ricadere anche sul fattore economico scegliendo soluzioni che danno accesso agli ecoincentivi. A seguire ovviamente il costo in bolletta. Lo scorso anno, con la crisi energetica in corso, ed un rialzo senza precedenti delle forniture, il web era pieno di articoli che terrorizzavano e disincentivavano i cittadini ad utilizzare la stufa elettrica. È vero che i consumi sono piuttosto alti, ma è vero anche che la potenza della stufa elettrica scalda la stanza in tempi davvero rapidi.
Dipende molto dal modello. Le stufe di vecchia generazione senza dubbio consumano di più, come la maggior parte degli elettrodomestici. La stufa a gas ha un consumo variabile a seconda del combustibile con cui viene alimentata. Può essere fiamma viva o fiamma pilota. Sarebbe interessante in questo caso contare, oltre ai consumi, anche le emissioni.
La bolletta può essere inficiata anche da un utilizzo improprio dell’elettrodomestico. Mediamente, la stufa elettrica, per riscaldare un ambiente di 20 – 25 mq, richiede un consumo tra i 300 e i 2.500 W. Che tradotto in soldoni, con una stufa di 2mila Kw di potenza ed un costo dell’energia elettrica di 0,11 euro al KWatt, corrisponde a 0,11 euro per ogni ora di accensione. La stufa a gas, in confronto, è considerata più economica, dato che dovrebbe costare 0,50 euro all’ora di accensione. Tuttavia dipende molto dal tempo e dalle modalità di utilizzo. Ormai è chiaro che non si deve affatto eccedere con il riscaldamento domestico.
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