Arriva la svolta green anche in ambito legale. Il Paese sud-americano è il primo al mondo ad aver introdotto nella propria legislazione nazionale questo crimine: cosa significa e in cosa consiste.
Cambiamenti climatici, riscaldamento globale, perdita della biodiversità e squilibrio degli ecosistemi. Sono solo alcuni dei gravi danni che l’ambiente sta subendo negli ultimi anni. Le iniziative volte alla tutela e salvaguardia del pianeta aumentano sempre di più, ma questo potrebbe non bastare. A dare una drastica svolta in questo senso ci ha pensato il Cile, che nella nuova legge contro i reati economici ha esteso i crimini al concetto di ecocidio.
I reati contro l’ambiente saranno così disciplinati dai due nuovi articoli, dal 308 fino al 310 ter, del Codice penale. Il Cile diventa così il primo Paese al mondo ad aver introdotto nella propria legislazione nazionale una norma penale nei confronti di reati che violano la natura e l’ambiente. Ma vediamo nel dettaglio di cosa tratta l’ecocidio.
Per capire meglio il concetto di ecocidio anche in questo caso possiamo affidarci all’etimologia del nome. Derivante dal termine dell’Antica Grecia oikos, ovvero casa, e dal latino occidere, cioè uccidere, l’ecocidio descrive il danneggiamento e la distruzione dell’ambiente su larga scala.
Dunque, il concetto di ecocidio si estende a qualunque azione intenzionale che possa causare un inquinamento atmosferico costante, così come lo sfruttamento perenne delle risorse idriche, e in generale la demolizione di habitat naturali e degli ecosistemi. Il termine ecocidio è stato introdotto negli anni ‘70 durante il periodo della guerra del Vietnam, quando l’uso da parte delle truppe statunitensi dell’Agente arancio, una sostanza chimica erbicida, causò la devastazione della fauna e delle Foreste vietnamiti.
Una ventina di anni dopo, negli anni ‘90, l’ecocidio è stato introdotto anche nelle bozze dello Statuto di Roma come quinto crimine contro l’umanità. Da allora non c’è mai stato un riconoscimento ufficiale, ma l’introduzione dell’ecocidio nella legge cilena potrebbe dare una svolta globale. Di seguito, i dettagli della norma che disciplina l’ecocidio in Cile.
E’ tempo di riforme anche in Cile, anche se in questo caso la svolta è senza precedenti. La riforma del Codice penale cileno ha accorpato tutti i reati ambientali sparpagliati nei vari corpi giuridici in un’unica legge, la n.21595, definita anche come legge dei crimini del colletto.
Grazie a questa legge all’interno del Codice penale è stato possibile così inserire un paragrafo, che sostituisce il vecchio titolo 13 del Titolo VI del Libro II del Codice Penale, denominato appunto Tentativi contro l’ambiente. I nuovi reati descritti riguardano l’inadempienza del sistema di valutazione dell’impatto ambientale, l’estrazione illegale di acqua, le ripetute sanzioni ambientali e gravi danni alla natura.
La concretezza dell’applicazione di questa legge vede però degli ostacoli, come la mancanza di un regolamento che disciplini gli standard delle emissioni e della qualità ambientale. In questo senso la capacità di sanzionare in senso concreto i reati ambientali potrebbe essere messa alla prova. Ma la sola introduzione internazionale dell’ecocidio all’interno di una legge nazionale potrebbe fungere da apripista per una svolta mondiale.
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