Quanto è importante il timing dei pasti per perdere peso? Mangiare a determinati orario condiziona la dieta dimagrante? Scopriamo la verità.
Quando si segue una dieta con il preciso scopo dimagrante c’è una domanda che viene da porsi: mangiare a determinati orari ben prestabiliti può essere utile per potenziare l’effetto?
Si parla di timing dei pasti, consumare il cibo con metodicità a particolari orari della giornata distribuendo i vari apporti nutrizionali in base all’orario e di conseguenza alle varie attività che si compiono nel corso del giorno.
Il metabolismo può essere influenzato anche da questo elemento e quindi anche il risultato di una dieta dimagrante può dipendere o essere influenzato da questo fattore.
Risponde a questa domanda Sara Figliozzi, in Istagram come sarawendie, personal trainer ed esperta di scienze alimentari che oltre al suo lavoro di coaching fornendo programmi e chiarendo dubbi sull’allenamento propone spiegazioni a interrogativi come questo.
Quante volte si è sentito dire che la colazione è il pasto più importante della giornata o che il metabolismo è accelerato dal fare tanti piccoli pasti.
O ancora che è necessario assumere proteine non oltre la mezz’ora dall’allenamento, altrimenti il lavoro è vano. Ma saranno teorie fondate o si tratta solo di luoghi comuni?
In realtà la personal traine afferma che se l’obiettivo è la perdita di peso il timing dei pasti non è affatto importante. Infatti in quel caso quel che conta è soltanto il deficit calorico che si produce nell’organismo.
Allo stesso modo, se bisogna metter su peso e quindi nel caso della necessità di un surplus calorico non è influente a che ora si mangia né la quantità dei pasti, se tanti piccoli o pochi grandi.
Al contrario se l’interesse è quello di migliorare la composizione corporea e più in generale si pensa alla salute, ma anche per ottimizzare la resa delle varie attività corporee, allora il timing dei pasti assume tutta un’altra importanza.
Per sfruttare al massimo le performance che può fare il corpo nell’attività sportiva ad esempio, è ottimo assicurare una buona fonte energetica di carboidrati prima di cominciare. Ma anche subito dopo aver finito, per usufruire di una migliore sensibilità all’insulina.
I ritmi cicardiani sono basilari per lo svolgimento adeguato delle funzioni cellulari dell’ organismo. Il cibo inserito in questi ritmi ad orari stabiliti agevola il benessere generale.
La cosiddetta “finestra alimentare” dovrebbe rientrare entro le 14 ore giornaliere. Tradotto in termini pratici per la maggior parte delle persone questo significa aumentare l’apporto calorico ad inizio giornata per poi gradualemente scendere fino a sera e i benefici sono facilmente riscontrabili.
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