L’inflazione sta toccando la spesa nel profondo, spesso si scelgono quindi le offerte, ma cosa succede se queste vengono esposte con prezzi errati?
Parliamo di spesa settimanale, croce e delizia di tutte le famiglie italiane, che siano queste composte da una sola persona o che se ne contino dieci. Cambia poco, a mangiare mangiamo tutti e la spesa, quindi, è un rito sociale dal quale difficilmente ci possiamo esimere. È anche vero però che, negli ultimi 3 anni, il prezzo medio del carrello della spesa, ha subito un’impennata non indifferente.
Se ne legge tutti i giorni una nuova, prima la benzina alle stelle. Poi i prezzi della sanità e dei medicinali da banco. Tutti si aspettavano che i prezzi, in quei settori, sarebbero saliti con le problematiche che abbiamo vissuto. Ma in pochi non sono rimasti sorpresi quando, un giorno, sono entrati nel loro supermercato di fiducia, e hanno trovato la pasta a 2,13 euro al chilo.
L’impressionante realtà dello scontrino a fine spesa
Numeri da capogiro che portano allo stesso risultato, iniziare a prediligere i prezzi scontati, o addirittura, prodotti dalla qualità più scadente. Si può fare poco o nulla. Se c’è un budget settimanale o mensile da rispettare, continuando a prendere tutti i prodotti dalla qualità maggiore che magari si prediligevano prima, il prezzo del carrello della spesa aumenterebbe fino a quasi raddoppiare.
Non è da escludere, inoltre, il fatto che difficilmente una spesa simile sarebbe difficile da ammortizzare per una famiglia italiana media. In fondo, come abbiamo già chiarito, la spesa non sarebbe l’unico costo obbligatorio a salire. Non si può certo decidere di non mettere benzina o di non pagare la bolletta della luce. Che il risparmio nel carrello della spesa sia allora.
Caccia alle offerte, carrello pieno e arrivate in cassa sicuri di aver speso il meno possibile per il maggior risultato. Ma dopo che i prodotti vengono battuti, il prezzo finale vi disillude. Avete pagato molto di più di quanto originariamente preventivato. Cosa è successo ai prezzi visti, nel tragitto tra gli scaffali del negozio alla cassa?
In questi casi accade spesso che il prezzo allo scaffale non sia aggiornato, dando di base un numero sbagliato e facendoci prendere una scelta diversa da quella che prenderemmo con i prezzi aggiornati. Ma chi paga per questo errore umano? Noi clienti che ci siamo semplicemente affidati al negozio? No, il codice del consumo è chiaro in merito, il prezzo esposto è il prezzo pagato, in casi simili quindi, avremmo diritto al rimborso