Il Mezzogiorno d’Italia, nonostante i passi da gigante grazie al turismo, su molti aspetti deve ancora recuperare
Il divario tra il Nord e il Sud dell’Italia resta un problema con il quale milioni di concittadini si confrontano (e si scontrano) tutti i giorni. Abbiamo ancora un’immigrazione interna, anche se diversa per professioni e strati sociali rispetto agli anni Sessanta, ma in alcune zone del Paese c’è ancora più lavoro rispetto ad altre. L’immigrazione interna non fa male di per sé, il problema nasce quando si è quasi costretti a farlo. Il caso esiste fin da quando è nato il Regno d’Italia nel 1861. Il processo che portò alla gestione di diversi territori della penisola sotto l’egida del re piemontese è avvenuto tardi rispetto alle altre nazioni europee e ciò ha pesato enormemente sulla continua arretratezza dell’Italia rispetto agli altri partners.
A pagare di più ovviamente il Meridione che ancora oggi, in alcuni settori, è ancora qualche passo indietro rispetto alle regioni Settentrionali, anche se non mancano eccellenze tipiche del Sud.
Ancora oggi non mancano meridionalisti (termine generico che può comprendere gli appartenenti al movimento Neoborbonico così come di altre organizzazioni) trovano l’origine del problema proprio dall’evento noto come Unificazione con Garibaldi ed altri protagonisti, anche se nei decenni successiva, soprattutto con la Repubblica, non sono mancati esponenti del Sud nei gangli della macchina statale.
La Cassa del Mezzogiorno e altri interventi statali hanno provato – riuscendone in parte – a superare la differenze Nord-Sud. Ciò che forse oggi è ancora necessario è un nuovo intervento nell’economia (da non confondere con l’assistenzialismo) affinché il Paese possa essere veramente unito, sotto gli aspetti dei servizi, economi e sociali.
Dopo il boom a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, con gli avvenimenti successivi (il superamento degli accordi di Bretton Woods, gli shock petroliferi e la ristrutturazione dell’apparato produttivo), il Sud probabilmente si è allontano ancora di più dai territori del Nord. Fatti che dalla Questione Meridionale ha fatto nasce quella Settentrionale con sedicenti movimenti secessionisti come quella che fu la Lega Nord.
Infrastrutture, collegamenti rapidi, strutture sportive, lotta all’abusivismo, maggiori servizi per i più bisognosi e rivoluzione culturale contro la presenza fisica delle organizzazioni criminali: il Sud ha bisogno principalmente di questo.
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