La polemica era annunciata e in qualche modo ce lo aspettavamo: i nuovi Kinderini non piacciono a molti addetti ai lavori, c’è un motivo.
Potevamo immaginarlo e in qualche modo ve lo avevamo annunciato: i nuovi biscottini prodotti dalla Ferrero, dal nome, il gusto e le forme che strizzano l’occhio sia alle classiche barrette che all’ovetto con sorpresa, stanno provocando molte polemiche, con i nutrizionisti sul piede di guerra.
A finire nell’occhio del ciclone, in queste ore, sono appunto i Kinderini, per un motivo molto semplice e che non piacerà sicuramente a molte mamme che li hanno già acquistati. Basta dare uno sguardo alla tabella nutrizionale del nostro prodotto della Ferrero, per rendersi conto che non è tutto oro quello che luccica. Ma qui chiariamo subito: trovare una merenda per bambini che sia sana è come cercare l’ago nel pagliaio.
I Kinderini, che sono già in concorrenza interna coi Nutella Biscuits, semplicemente non fanno eccezione e come abbiamo già accennato, per scoprirlo non occorreva che smuovessero le acque nutrizionisti ed addetti ai lavori. Una confezione di questi biscottini della Ferrero, infatti, contiene circa 25 pezzi da 62 chilocalorie ciascuno. In pratica sono circa 1.500 kcal per 250 grammi di biscotti: un bambino tra sette e nove anni ha bisogno di 1.900-2.000 kcal al giorno.
Ora, è sottinteso che si spera che nessun bambino arrivi a mangiare un pacco intero di Kinderini al giorno, ma anche gli altri valori nutrizionali lasciano a desiderare. I biscottini contengono nello specifico 22.2 grammi di grassi, dei quali 13 acidi grassi saturi, 67.2 grammi di carboidrati compresi 26.8 grammi di zuccheri e appunto 496 kcal ogni 100 grammi di prodotto. Le proteine? Appena 0,7 grammi per biscotto. Nessuna meraviglia se questo prodotto viene poi ritenuto poco salutare per i bambini.
A completare l’opera, la presenza della palma tra i grassi vegetali, per cui i giudizi negativi in queste ore si sprecano, ma verrebbe da dire “come se fino a ieri i nostri figli avessero mangiato sempre sano e prelibato”. La questione però esiste e non deve essere sottovalutata: mentre i Kinderini spopolano nei supermercati, promossi anche da esperti in materia di innovazione per l’investimento fatto dall’azienda e per una serie di dettagli curiosi su questi biscotti, tanti ne criticano sia l’operazione di marketing che soprattutto i valori nutritivi.
Tra coloro che più di tutti ha bocciato il nuovo prodotto della Ferrero, senza possibilità di appello, c’è Nicola Salvi, CEO di Grezzo Raw Chocolate, il quale punta l’indice contro lo scarso valore nutritivo e i rischi per la salute dei nostri figli, legati appunto all’assunzione di un prodotto con grassi e zuccheri particolarmente elevati.
Il culmine della polemica, senza dubbio esagerato soprattutto nelle parole utilizzate, arriva con le dichiarazioni di Emery Dettin, fondatore di ED Consultancy, il quale ha accusato Ferrero di aver commercializzato un prodotto che fa male alla salute. Una critica che se si fosse fermata qui sarebbe stata anche condivisibile, ma poi i toni diventano esasperati, quando si paragona l’azienda leader nell’industria dolciaria a Pablo Escobar, il narcotrafficante più noto della storia, che commercializzava cocaina senza nasconderne gli effetti gravissimi sulla salute.
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