Non c’è pace per la regina delle piattaforme streaming. Dopo la recente modifica agli abbonamenti e account, si prospettano nuovi aumenti dei costi: perché e quali saranno le nuove tariffe.
Se da un lato le nuove tecnologie hanno fatto volare in alto le piattaforme digitali streaming, dall’altro c’è il rovescio della medaglia della celebrità. I contenuti di intrattenimento proposti dalle aziende che operano nel settore dello streaming sono sempre in continuo aumento, così come è sempre più pressante la richiesta. Ma è anche vero che mantenere standard elevati ha un certo peso e costo. In questo senso, le piattaforme streaming sono costrette ad evolversi in continuazione e ciò comporta continui cambiamenti.
Anche in quest’ottica Netflix si dimostra essere al primo posto come piattaforma di intrattenimento che apporta più modifiche in assoluto. L’ultima è avvenuta soltanto qualche mese fa quando Netflix ha bloccato la condivisione degli account, permettendo così di attenersi ai quattro piani di abbonamento previsti dalla piattaforma. Ciò ha provocato non poco scompiglio tra gli utenti, ma le ultime voci di corridoio che prevedono nuovi aumenti nel costo degli abbonamenti potrebbero alzare un vero e proprio polverone su Netflix. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Ad oggi per poter usufruire della visione dei contenuti su Netflix è possibile scegliere quattro piani di abbonamento. Si parte dall’abbonamento Netflix Base al costo di 5,49 euro al mese in cui è possibile guardare serie tv, film e programmi senza limiti ma con un solo dispositivo e con la pubblicità. Se invece si vuole fare a meno della pubblicità il costo aumenta a 7,99 euro.
Poi c’è il piano Netflix Standard che al costo di 12,99 euro mensili permette di vedere tutti i contenuti della piattaforma su due dispositivi in contemporanea, anch’esso senza pubblicità. Infine, troviamo Netflix Premium, il piano di abbonamento più completo che al costo di 17,99 euro al mese offre la possibilità di guardare tutti i contenuti di Netflix su quattro dispositivi contemporaneamente e in Full HD, sempre senza inserzioni pubblicitarie.
Queste modifiche di abbonamento sono state redatte neanche un anno fa, così come circa cinque mesi fa sono stati apportati cambiamenti per quanto riguarda la condivisione degli account limitando così lo scambio delle password, che permetteva di usufruire della piattaforma da più dispositivi a prescindere dal piano di abbonamento. Non è trascorso molto tempo prima che nuove variazioni facessero capolino su Netflix, anche se questa volta la scelta dipenderebbe da fattori esterni all’azienda. O meglio, da una scelta condivisa e ripartita tra più soggetti. L’indiscrezione è stata lanciata dal Wall Street Journal e vedrebbe nuovi aumenti dei costi all’orizzonte.
Da quanto riportato dal Wall Street Journal, Netflix starebbe pensando di aumentare nuovamente il prezzo degli abbonamenti come conseguenza dello sciopero degli attori americani proprio in riferimento all’intelligenza artificiale, alle nuove tecnologie e alle piattaforme streaming. I nuovi aumenti inizialmente riguarderebbero soltanto gli utenti di Stati Uniti e Canada per poi estendersi in seguito ad altri Paesi, come quelli europei. Lo sciopero indetto dai sindacati Wga e Sag-Aftra, ovvero l’associazione degli attori e performer della tv e del cinema degli Stati Uniti, ha avuto come scopo quello di bloccare le produzioni e le apparizioni pubbliche dei personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo.
Un esempio è stato visibile anche all’ultima 80esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia dove molti attori americani erano assenti come segno di solidarietà nei confronti dello sciopero. L’Amptp, ovvero l’associazione dei produttori, ha avuto proprio in questi giorni un incontro sia con il Sag-Aftra che con l’associazione di autori e sceneggiatori, i quali sono riusciti a spuntarla in alcuni punti. Uno dei capisaldi dello sciopero riguardava l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle produzioni cinematografiche. In questo senso gli autori e sceneggiatori hanno ottenuto che questa non potrà sostituire la scrittura creativa del materiale di scena, così come la scelta dell’uso dell’IA spetterà agli stessi autori.
Per quanto riguarda gli attori, invece, il discorso è un po’ più complicato. La loro richiesta riguarda non soltanto più tutela nei confronti dei loro diritti di immagine ma anche un aumento del budget di contratto in conseguenza all’applicazione dell’Intelligenza artificiale nelle produzioni. Finché l’accordo non sarà del tutto raggiunto, i ritardi e il posticipo dell’inizio delle riprese televisive e cinematografiche comporterà un inevitabile aumento di costi degli abbonamenti dei servizi streaming. Ad oggi non si hanno ancora notizie certe sulle tariffe precise di aumento di Netflix, ma nelle prossime settimane potrebbero girare nuove voci sui prossimi costi di abbonamento.
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