In molti si chiedono come calcolare la pensione dopo l’attività lavorativa, per farlo bisognerà tenere conto del sistema di cui si usufruirà: proviamo a fare chiarezza sul punto.
Quante volte abbiamo sentito dire la fatidica frase: “Non vedo l’ora di andare in pensione?”. Sappiamo bene che per raggiungere questo obiettivo dobbiamo avere l’età prevista dalla legge, ma non solo, è necessario anche aver maturato i contributi previsti che nel corso della nostra carriera lavorativa abbiamo versato.
È assodato che, soprattutto quando si è quasi alla fine dell’attività lavorativa, è fondamentale capire quale sia l’importo che ci verrà concesso una volta andati in pensione, quelli sono i soldi che ci consentiranno di vivere in serenità il periodo post lavoro. Di questi tempi con l’inflazione alle stelle, regolarsi con le spese è strettamente necessario, molti fanno fatica ad arrivare a fine mese e sono costretti a fare molte rinunce. L’incertezza del futuro, dunque, porta moltissime persone ad interrogarsi, soprattutto, se stanno per raggiungere il pensionamento su quale sarà l’assegno ricevuto dopo tanti anni di sacrifici. Per ottenere una pensione superiore ai 1.400 euro quanto è necessario lavorare?
Calcolare l’importo dell’assegno di pensione è un pensiero comune per molti lavoratori che mirano ad avere un periodo post lavorativo tranquillo in termini economici. Prima di poter capire il denaro che si potrà percepire una volta terminata la propria carriera, è necessario effettuare una distinzione tra chi è entrato nel mondo del lavoro prima del gennaio 1996 e chi lo ha fatto dopo.
Prima di quella data vigeva il sistema retributivo, ossia basato sulla retribuzione percepita negli ultimi anni di lavoro, poi si è passati a quello contributivo. Tale sistema consiste nel calcolo dei contributi versati da un lavoratore durante la sua attività all’ente previdenziale. Con questo metodo, un dipendente versa un terzo della sua retribuzione ai fini previdenziali, denaro che poi diverrà, con il passare del tempo, la rendita pensionistica. Chi invece già lavorava prima del gennaio del 1996 ed ha continuato successivamente, accedere al sistema misto, ossia che comprende sia quello retributivo che quello contributivo.
Con il sistema contributivo saranno i contributi versati e lo stipendio percepito a stabilire quanti anni sono necessari per ottenere una pensione superiore a 1.400 euro. Percependo un salario di 1.400 euro al mese, per avere lo stesso importo di pensione, si dovrà lavorare ben più di 20 anni.
Esiste anche la pensione anticipata contributiva che consente di lasciare l’attività lavorativa a 64 anni di età ed un requisito contributivo di almeno 20 anni. Per calcolare l’importo, in questo caso, a patto che l’assegno sia di almeno 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. Facendo un calcolo, come riporta la redazione di Investireoggi.it, durante l’anno in corso possono andare in pensione i lavoratori di 64 anni con 20 anni di contributi ed un trattamento oltre 1.409 euro al mese. L’assegno sociale attualmente è, difatti, di 503,27 euro al mese che moltiplicato per il coefficiente di 2,8 risulta essere, appunto, 1.409 euro.
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