Orrore in Sardegna, un operaio del cimitero di Bolotana, presso Nuoro, scattava selfie con deceduti. Fermato dalla polizia per questi atti di vilipendio
Nelle ultime ore è emerso un caso in Sardegna, in provincia di Nuoro, che vede come protagonista un operaio, subito indagato.
Non è mai bello andare a trovare i propri cari che sono andati via recando dolore e dispiacere. Ma quando si viene a sapere che operai scherzano e giocano con persone che non ci sono più, allora le cose non possono far altro che peggiorare. L’episodio è avvenuto in un cimitero di Bolotana.
Operaio scatta foto con cadaveri
Siamo precisamente a Bolotana, un piccolo centro in provincia di Nuoro, in Sardegna, in cui un operaio del cimitero ha pensato di scattare delle fotografie con cadaveri.
L’uomo si chiama Mirco Campus, 45 anni, un addetto alla riesumazione di salme di persone scomparse ormai da qualche anno. Questi episodi sono datati al 2018, quando Mirco Campus, lavorava per un’azienda addetta alla riesumazione di corpi.
Questi episodi stanno scatenando grandi polemiche per ciò che ha fatto l’operaio: infatti, Campus scattava selfie con una donna morta circa 50 anni fa, mettendo una sigaretta in bocca alla salma e una birra all’altezza del petto. Non proprio un bel vedere. Scene da romanzi di Stephen King. L’operaio ha anche condiviso le foto con amici in chat e social.
Operaio accusato di vilipendio
Le foto che l’operaio-sadico aveva condiviso con altre persone arrivarono a Stefano Nieddu, che all’epoca era l’assessore dei servizi cimiteriali del comune di Botolana, che ha avanzato una denuncia ai carabinieri.
Le Forze dell’Ordine hanno arrestato Mirco Campus, che è stato accusato per vilipendio, ossia il reato di chi offende pubblicamente istituzioni che rappresentano valori tutelati per legge.
La legge, inoltre, dovrà anche valutare se l’utilizzo di birre e sigarette sarà da considerare come “atto osceno” verso persone ormai scomparse.
Non manca l’intervento della difesa di Mirco Campus, infatti l’avvocato dell’operaio sostiene che le foto ed i selfie di Campus sono state scattati per una questione di valore tecnico relativo al lavoro, ossia per la cremazione.
Anche Mirco Campus, infatti, si difende, dicendo “Dovevo solo misurarli”. L’operaio, intanto, rischia 3 anni di galera per questi atti osceni.