Un’indagine di Assoutenti ha svelato quali sono le città nel nostro Paese dove prendere un caffè costa meno rispetto alle altre: i dettagli.
I rincari hanno colpito tutti i settori ed anche prendere un caffè al bar non è più come un tempo. Nel Bel Paese gustare un buon caffè è sinonimo di convivialità, scambiare due chiacchiere con un amico, ma anche un momento per prendersi una pausa dal lavoro.
La spesa per quello che per molti è un vero e proprio rito, però, è cresciuta considerevolmente. Si stima che l’aumento complessivo ammonti a circa 720 milioni di euro l’anno, mentre quello del prezzo medio è di circa l’11,5%.
Caffè, l’indagine sui prezzi di Assoutenti: le città meno care
In merito, Assoutenti ha condotto un’indagine evidenziando come il costo dell’espresso negli ultimi due anni sia cambiato in maniera significativa in tutto lo Stivale. Nel dettaglio è stata stilata una sorta di classifica delle città dove prendere un caffè costa di più. Ad oggi, risultano essere tre le città dove uno dei prodotti più amati degli italiani può essere gustato a meno di un euro: Reggio Calabria, Catanzaro e Messina con quest’ultima classificata la più economica. Qui il prezzo di un espresso è di 0,95 euro.
Sono 22 le città, invece, dove prendere un caffè costa più di 1,20 euro. La più cara in assoluta sotto questo punto di vista è Bolzano, dove il prezzo medio è di 1,34 euro. Sul podio anche Trento (1,31 euro) e Belluno (1,28 euro). Nonostante Reggio Calabria e Catanzaro risultino ancora tra le più economiche, i centri calabresi presi in esame sono quelli che hanno fatto registrare i rincari più significativi.
Perché questi rincari?
I motivi alla base di questi aumenti, sempre secondo l’associazione a tutela dei consumatori, potrebbero essere i rincari delle utenze per i bar, ma anche quelli legati alle materie prime provocati anche dalla guerra scoppiata in Ucraina.
Aumenti che hanno sicuramente influito sulle tasche degli italiani, dato che nel nostro Paese ogni anno vengono venduti la bellezza di 6 miliardi di caffè con un giro d’affari cresciuto dai 6,24 miliardi di euro del 2021 ai circa 7 miliardi di euro di quest’anno.