Lo scorso mese, i giudici della Corte di Cassazione si sono espressi sull’assegno di mantenimento all’ex coniuge: cosa è stato stabilito.
Quando due coniugi si separano, il giudice potrebbe disporre l’assegno di mantenimento in favore di uno dei due. Si tratta di un contributo economico per permettere a quest’ultimo di affrontare determinate spese.
Per poter essere stabilito, la legge prevede dei parametri precisi che riguardano entrambi gli ex coniugi. Possono subentrare dei casi in cui questo contributo economico possa non essere concesso o perso da parte del beneficiario, ad esempio quando si hanno dei debiti con il fisco legati a redditi non dichiarati. A fare chiarezza è una sentenza della Cassazione.
I giudici della Corte di Cassazione, con una sentenza emessa lo scorso agosto, si sono espressi su una questione legata all’assegno di mantenimento. Quest’ultimo è un sostegno che, in sede di separazione, uno dei due coniugi – colui/colei che si trova nelle condizioni economiche adeguate – concede all’altro, il quale non ha i mezzi per poter sostenere determinate spese.
Nella sentenza di circa un mese fa, la Suprema Corte ha stabilito che chi ha dei debiti con l’Agenzia delle Entrate per via di redditi “in nero” non dovrebbe ricevere l’assegno dall’ex coniuge. Nel dettaglio, come riporta Laleggepertutti, i giudici hanno esaminato il caso di un uomo che aveva chiesto il mantenimento all’ex moglie, che sosteneva fosse più benestante.
Tenendo conto del fatto che il richiedente vivesse in un grande appartamento e di un accertamento fiscale ricevuto da quasi 190mila euro, i giudici hanno rigettato la richiesta.
La sentenza si è basata, dunque, sulla presunzione che chi non possieda redditi dichiarati non è detto che non abbia le possibilità economiche. Inoltre, secondo la legge, l’assegno divorzile non scatta in modo automatico alla separazione, ma solo se sussistono particolari condizioni: il coniuge che può provvedere al proprio mantenimento non può fare richiesta di assegno.
Il giudice che dovrà stabilire l’assegno e l’importo si basa, difatti, non solo sui redditi, ma anche sulla situazione economica in generale dei due coniugi in separazione. Valutati gli elementi, si procede poi con l’approvazione (o meno) dell’assegno.
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